Facce da Tour



Tour de France 2007

A Tignes

Tappa importante al tour De France, siamo sulle Alpi e c'è l'arrivo in salita a Tignes centro importante per gli sport invernali a 2200 m. nella Val D'Isere. Partiamo con le motociclette di prima mattina e per le 8,30 siamo già a Susa per la colazione. La giornata è splendida ed è un piacere affrontare i tornanti che portano al Moncenisio. In vetta c'è già traffico perchè c'è in partenza una granfondo di mountainbike. Scendiamo a valle e quindi si risale per il Col de l'Iseran, la porta per la Val d'Isere, il traffico è poco ed il paesaggio splendido messo in risalto dalla luce del mattino.
Ci fermiamo in cima al passo per la sosta di rito ed affrontiamo la discesa che ci porta nella valle. entriamo nello spesso, superiamo Val d'Isere ed arriviamo al bivio che sale a Tigns con un traffico d'inferno ma ben regolato da una miriade di gendarmi. In tutta la salita non c'è un buco libero, noi saliamo fiduciosi alla ricerca di un distributore di benzina perchè siamo a secco. Lo troviamo proprio in centro e a due passi c'è aanche un bel posteggino riservato alle moto.
Smettiamo gli abiti del motocicclista per indossare quelli del ciclista e ci immergiamo nella folla che va e viene per gli ultimi due km che si snodano nel paese. Per mezzogiorno ci sediamo aal tavolo per una bella insalatona rinforzata e la solita birretta, al sole dei 2000 che scalda maa non infastidisce. Dopo pranzo cerchiamo un bel posticino per assistere alla gara, e ci sistemiamo infine a circa 2km dall'arrivo. C'è una folla enorme, molto diversa dal nostro pubblico che assiste fatto principalmente di amatori del pedale: in Francia il passaggio del Tour è una festa popolare per le famiglie, bambini ogni dove, anche piccolissimi che aspettano il passaggio della Carovana.
Lo spettacolo inizia infatti ben prima della corsa con il passaggio della carovana pubblicitaria, sembra di essere al carnevale ma con la sorpresa che i carri allegorici che sfilano, riversano sul pubblico ogni sorta di materiale pubblicitario, penne, magliette,cappellini,caramelle,bibite,formaggini, ogni ben di dio e tutti a disputarseli con grande spirito di competizione. Il Merlaccio nuovo dello spettacolo compie l'errore di mettersi vicino ad uno stormo di ragazzini, e deve far valere la sua altezza per non essere massacraato e portare a casa qualche cappellino.
il chiaccherato Vinokurov
Infine arriva la corsa: è un attimo, un gran rumore di elicotteri e poi l'ansimare dei ciclisti attorniati da fotografi e cronisti. Per fortuna è salita è salgono tutti sgranati e con grandi distacchi e l'occhio attento riesce a riconoscerli uno ad uno anche se sembrano tutti uguali con caschetto ed occhiali. Tutto si svolge in ordine, con un gerdame ogni 100 m che sorveglia e non lascia attraversare la strada a nessuno. Assistiamo anche al ritorno dei ciclisti in bici a valle dove hanno gli alberghi, non si muove nessuno, per cui decidiamo di prenderla con calma ed andiamo a cercare un posticino per la cena. Per le 20 rientriamo nei panni motociclistici e scendiamo a valle, non un intoppo si scende a senso unico e i numerosi gendarmi fanno scorrere il traffico. Una grande organizzazione, impensabile da noi. Per il ritorno passiamo dal più scorrevole Piccolo San Bernardo dove scolliniamo all'imbrunire. Quasi tutta autostrada fino a casa.