Il Curioso delle Birre:
Gita di primavera in Baviera



Monaco e dintorni......



castello e carrozza


Note sulla Baviera tratte da Tuttobaviera
pagina utile anche per la logistica del viaggio:ricerca hotel. ristoranti, ecc.ecc

il viaggio

Primo giorno Venerdì 21 Aprile 2006

Finalmente una bella giornata, l'ideale per una gita in Baviera. Si parte da San Giacomo con prima sosta dai Bastianini per la colazione, per un saluto ai gatti e per prelevare Angiolino il navigatore. Ad Alessandria il primo dubbio: A7 o A26? Optiamo per la Gravellona più lunga ma che permette la prima ora di guida in relax. Prima di immetterci sulla Milano - Chiasso troviamo come al solito un po di coda ma non avendo premura guardiamo i pendolari che si agitano, e pian piano ci avviciniamo alla Svizzera. Alla frontiera piccola sosta per il bollino autostradale annuale 30 Euro con 5 franchi svizzeri di resto e via per il San Bernardino con poco traffico e molti cantieri; in cima ci sono anche dei bei mucchietti di neve. Usciamo dalle autostrade svizzere all'altezza del Lichtenstein con il proposito di fermarci a mangiare nel Principato.Troviamo solo un locale sulla strada e ci mangiamo due viennesi e due insalatone per 20 euro pp accompagnate da fresche birrette al tiepido sole di primavera. Oggi in Svizzera e paesi limitrofi è infatti il primo giorno di primavera come ben sa la Ragioniera Scura, massima esperta in equinozi, solstizi ed affini. Proseguiamo verso Feldkirk dove entriamo sulle autostrade austriache con il bollino da 10gg per 7 Euro. Pochi km e siamo in Germania, stanchi di autostrada con scorrevoli strade secondarie andiamo prima a Kempten e poi a Fussen dove ci fermiamo per una birretta ed una passeggiata nel centro. Piccolo pellegrinaggio davanti ai castelli di Ludwig con fotina e poi via di corsa verso Andechs. Da notare che in Germania oggi si festeggia la "giornata mondiale della merda", incontriamo infatti un mucchio di spandimerda giganti che innaffiano di liquami i verdi prati bavaresi lasciando nell'aria un bel profumino. Merda bavarese doc, e me ne trovo un po sul finestrino in un sorpasso al più bel spandimerda del mondo: tutto cromato a tre assi con ruote giganti. Veramente una bella soddisfazione! All'imbrunire arriviamo al Monastero di Andechs che forse da noi è più famoso per la sua birra; frotte di tedesconi allegri stanno lasciando il posto, noi parcheggiamo velocemente e ci infiliamo nella Bierstube. Appena in tempo, stavano ritirando le cibarie, riusciamo a prendere due frankfurter due brezel ed una insalatina di patate assieme a due preziosissime dunkel; vorremmo fare il bis ma alle 20,30 i rubinetti sono tutti chiusi, non si spilla più. Ci sono anche dei bei alberghetti , ma sia lo Zum Post che altre GastHause nelle vicinanze sono al completo, proviamo anche a Starnberg sul lago ma hanno prezzi da night per cui via verso Monaco dove arriviamo per le 22; seguendo le indicazioni centro arriviamo nei pressi della stazione in Shiller Strasse. Il primo hotel provato è quello giusto: Hotel Astor 4 stelle con colazione a 90 Euro più 7 Euro per i l garage, una buona sistemazione in una buona posizione. Freschi come rose usciamo per una fetta di torta, ma sul tardi mangiare qualcosa in Germania è una impresa proibitiva per cui facciamo due passi in centro e a nanna con carenza di zuccheri: speriamo di non risentirne!


Secondo giorno -

Dopo una buona ed abbondante colazione nell'hotel, siamo pronti per affrontare la citta . Pochi passi e siamo nella zona pedonale che inizia da Karl Plaz. Anche se il suo vero nome è Karlsplatz, i monacensi chiamano questa piazza Stachus. L'origine del nome deriva da Eustachius Föderl, proprietario della locanda "Zum Eustachius" che sorgeva dove oggi c'è il grande magazzino Kaufhof. La Neuhauser Straße che parte da Karl Plaz termina in Marienplatz che è il vero e proprio centro di Monaco. La piazza è dominata dal Neue Rathaus, il municipio,un imponente edificio neogotico costruito tra il 1867 e il 1908 dall'architetto Georg Hauberisser. Un'alta torre ne domina la facciata ed ospita il celebre Glockenspiel il più grande carillon della Germania,in azione tre volte al giorno (ore 11, 12 e 17). Il carillon si aziona secondo questo "cerimoniale": prima partono le campane della torre per annunciare la nuova ora, poi parte la melodia del carillon, iniziano a muoversi i personaggi del piano superiore e quando questi tornano alla loro immobilità partono i danzatori del piano inferiore; a questo punto quasi tutti vanno via ma non è ancora finito lo spettacolo: il gallo dorato posto alla sommità del carillon sbatte le ali, muove la testa e canta tre volte. Alle ore 21 i piccoli bovindi situati ai lati del carillon si illuminano, appare una sentinella notturna che suona il corno ed un angelo che benedice il Münchner Kindl al suono di una breve ninnananna. In mezzo alla piazza si erge la Mariensäule: una colonna di marmo, che sorregge la statua in bronzo dorato della Vergine Maria, patrona della Baviera, eretta nel 1638 dal principe elettore Maximillian I come ringraziamento per la liberazione della città dagli Svedesi durante la guerra dei Trent'anni. Da notare ancora l'Alte Rathaus realizzato alla fine del '400 dall'architetto Jörg von Halsbach - che negli stessi anni diresse il cantiere della Frauenkirche - e parzialmente ricostruito dopo essere stato seriamente danneggiato dai bombardamenti della seconda guerra mondiale ed infine l'ottocentesca Fischbrunnen ("fontana del pesce"). Stachus-Karlsplatz Siamo un po in anticipo per cui facciamo due passi nel Viktualienmarkt, il più famoso mercato di Monaco, che si trova nel pieno centro della città a pochi passi da Marienplatz e dalla chiesa di St. Peter. La sua importanza deriva da due fattori: è in funzione da due secoli ed è uno dei pochi mercati della città a funzionare dal lunedi al sabato. La data di fondazione del Viktualienmarkt risale al 2 maggio 1807 con l'approvazione dell'allora re di Baviera Max Joseph I. La frutta e la verdura sono i prodotti maggiormente presenti nei banchi ma non mancano i formaggi e le botteghe colme di ottime maialerie tedesche, c'è anche un NordSee con molti pescioloni e piatti pronti. .I banchi del mercato sono ordinati,e tutti rigorosamente di colore verde scuro; l'area su cui si estende il mercato è di 22.000 m² mentre il numero dei negozianti presenti è 140. Il Viktualienmarkt è aperto dal lunedì al sabato dalle 7 fino alle 19. Gironzoliamo per una mezzoretta stupiti dall'ordine e dalla cura con cui sono esposte le verdure. Primeggiano gli "spargel" bianchi della Franconia, rape di tutti i tipi e le patate novelle anche se i prezzi non sono del tutto abbordabili:5 euro al kg! Non sono ancora le 11 ed allora ecco che facciamo un salto alla Frauenkirche, la Cattedrale di Monaco.La costruzione risale alla fine del '400 ad opera dell'architetto Jörg von Halsbach. Ampia e solenne, con i suoi due campanili gemelli alti 99 metri e con la punta a forma di cipolla, è uno dei simboli della città. L'interno a tre navate ospita splendide vetrate e il mausoleo dell'imperatore Ludwig IV il Bavaro (all'inizio della navata destra); intorno all'altare maggiore è riportato l'elenco in ordine cronologico di tutti i Vescovi di Monaco mentre nella cripta (accesso dietro l'altare maggiore) si trovano le tombe di alcuni esponenti della famiglia Wittelsbach, tra cui quella di Ludwig III (1845-1921), ultimo re di Baviera e cugino del più celebre Ludwig II. Siamo alla ricerca dell'impronta del diavolo e finalmente Angiolino che come si evince dal nome è un espero in materia la trova, era li, appena varcato il portone d'ingresso, prima della cancellata che sancisce l'ingresso ufficiale nel Duomo sul pavimento a losanghe: è proprio l'impronta di un piede ma forse solo di un povero diavolo! Finalmente le 11 ed allora eccoci con il naso all'insu con cinesi ed affini ad aspettare le mosse dei figuranti del carillon. Tutto carino, ma forse dura un po troppo per i nostri gusti e per le nostre cervicali. Tutto fatto ed allora ci tuffiamo ad esplorare la U-Bahn: facciamo il giornaliero per l'inner ring con una macchinetta automatica e con una procedura semplice. Vista l'ora ci dirigiamo verso l'Englischer Garten che è il polmone verde della città, una enorme distesa naturale che dal centro si estende fino in periferia. Con un'ampiezza di 3,7 km² è uno dei parchi cittadini più grandi del mondo assieme a Central Park di New York e al londinese Hyde Park. Il progetto fu realizzato su commissione del principe elettore Karl Theodor nel 1789 dall'ufficiale americano Benjamin Thompson. Inizialmente usato come giardino per i militari, all'inizio dell'Ottocento diventa il primo parco pubblico della Germania, con ampi spazi verdi alternati a ruscelli e laghetti che lo hanno consacrato come il più amato e frequentato parco del capoluogo bavarese. In estate gli abitanti della città e i turisti passeggiano, prendono il sole vestiti e nudi , fanno un bagno ; ogni tanto si vedono pure dei surfisti nella piccola cascata sulla Prinzregentenstraße (quasi all'angolo con la Lerchenfeldstraße). Da vedere la Chinesischer Turm (torre cinese), che ospita una grande birreria-ristorante ed è naturalmente la nostra meta che raggiungiamo dopo aver fatto il periplo del parco per cui affamatissimi e assetatissimi. Funziona come un self service, vediamo un bello stinco, prendiamo due mass di HB ed eccoci a tavola al tiepido sole della Baviera. La birra è ottima e lo stinco pure, accompagnato da insalata di patate, non manca il brezel, la ciambella da birra. Al termine si restituisce il bicchiere ed un gettone rosso "il pfand" ed abbiamo 2 euretti di reso. Passiamo dai surfisti, una cosa stranissima vedere fare surf su di un fiumiciattolo, e siamo alla fermata del 17 che diventerà il nostro tram preferito. Sentiamo la crisi di astinenza da castelli per cui ci lasciamo tramsportare fino fino a a Nymphenburg. Il castello di Nymphenburg, oggi inglobato nella città di Monaco, fino al 1918 era una delle principali residenze estive dei Wittelsbach. L'origine del castello risale al 1662 quando la principessa Enrichetta Adelaide di Savoia diede alla luce - il primogenito Max Emanuel. Il consorte il principe elettore Ferdinand Maria volle regalare alla moglie una villa per le vacanze in una zona che allora era aperta campagna. Nel corso del '700 vennero eseguiti numerosi lavori di ingrandimento della struttura che assunse ben presto le dimensioni di un imponente palazzo e si abbellì il parco con statue, fontane ed aiuole in stile francese. Tra i diversi saloni aperti al pubblico - la maggioranza in stile barocco-rococò - tre sono da segnalare per l'importanza storica e artistica: la grande Steinerner Saal (la prima sala che si visita) affrescata dal pittore Johann Baptist Zimmermann, la Schönheitsgalerie che conserva i ritratti delle più belle cortigiane ( alcune davvero bellissime e moderne all'aspetto) eseguiti dal pittore Joseph Stieler su commissione dello stesso Ludwig I tra il 1827 e il 1850 ed infine la camera da letto verde dove il 25 agosto 1845 nacque re Ludwig II.

Il castello di Nymphenburg è aperto: 1° aprile - 15 ottobre: dalle 9 alle 18 16 ottobre - 31 marzo: dalle 10 alle 16 (in questo periodo i padiglioni del parco, tranne Amalienburg, sono chiusi al pubblico) Il castello si raggiunge con il tram 17, fermata "Schloss Nymphenburg".

La visita a Nymphenburg dovrebbe proseguire nel grande parco ma Angiolino è irremovibile: manco morto. Il Dott. che la sa lunga si adegua(per ora) ed in Roman Plaz si rifugia in una merenda con tanto di tortazza alla panna, Angiolino beve solo altrimenti al ritorno Bastiansherpa lo sgrida. Il 17 ci aspetta all'angolo e ci riporta verso casa. Quattro passi e siamo in albergo, un riposino, una doccetta ed eccoci pronti per la Monaco by night. Appena scesi in strada inizia a piovere percui ritorniamo sui nostri passi per recuperare l'ombrello che dovrebbe essere in macchina. Ritirata la chiave alla reception ci avventuriamo nel garage sotterraneo, ma della Yaris del Dott.nessuna traccia, anche il portiere incredulo viene a controllare ma nulla! Dopo una serie di telefonate si scopre che l'auto era nascosta in un garage chiuso dentro il garage stesso: più sicura che nel caveau di una banca. Stasera è in programma una cenetta all'HofBrauhaus.

In Baviera nella seconda metà del XVI secolo governava il Duca Wilhelm V e le principali opere erano finanziare il grande cantiere della chiesa di S. Michael, con l'annessa residenza-collegio dei Gesuiti, e riorganizzare-rivitalizzare la produzione di birra: troppo poca (e nemmeno di eccellente qualità) quella prodotta a Monaco, troppa cara quella esportata da Einbeck/Hannover! Allora il geniale Wittelsbach ebbe l'idea di costruire una fabbrica di birra all'interno della corte e di affidarne la direzione e gestione a Heimeran Pongraz, che già si era distinto come mastro birraio nel convento di Geisenfeld. Era il 27 settembre 1589 e nasceva così l'Hofbräuhaus!La birreria si è trasferita nel '600 in un'area più ampia nella zona del Platzl e a partire dal 1610 la birra prodotta non è più esclusiva della corte ma può essere acquistata da privati cittadini e venduta anche in altre birrerie. L'edificio che attualmente ospita l'Hofbräuhaus risale al 1897. Al pianterreno si trova il salone più frequentato, il centro vitale dell'Hofbräuhaus: volte affrescate, lunghe tavolate di legno massiccio, orchestra, orchestranti e camerieri - ovviamente - in perfetto stile bavarese, e poi lei...la birra, fiumi di birra bionda! L'atmosfera a pranzo e soprattutto alla sera è molto allegra e vivace. Al primo piano si trovano le sale più tranquille ed eleganti. Si può anche mangiare all'esterno nel biergarten. La birreria è stata per lungo tempo uno dei principali "teatri" della politica tedesca: in particolare nel 1921 nella cosiddetta "Schlacht [battaglia] im Hofbräuhaus" trovò la ribalta l' arte oratoria di Adolf Hitler. Il sito ufficiale è www.hofbraeuhaus.de.

Approfittiamo del solito tram 17 che in pratica va ovunque. Fermata Isartor, quattro passi ed eccoci, come al solito pienone e quasi tutti sono italiani. Gironzoliamo e finalmente troviamo un tavolo libero in giardino ma al riparo dalla pioggia. Non fa freddo e si sta bene e poi un "mass" di HB ed un bello stinco aiutano non poco; finiamo il pasto con una porzione industriale di Apfel Strudel. Dopo una serie di acquazzoni il tempo volge al meglio per cui facciamo una bella passeggiata per la zona pedonale prima di ritirarci.


Terzo giorno

Qualche nube all'orizzonte e goccioline di pioggia ci accolgono di prima mattina: oggi giornata dedicata alla visita dell chiese di Monaco, con il 17 prima sosta a Sedlinger Tor ed con pochi passi si inizia dall'apoteosi del rococò bavarese che è impersonificata dalla Asamkirche (Sendlinger Str. 62), realizzata dai fratelli Egid Querin e Cosmas Damian Asam (1733-1746) come cappella privata annessa alla loro residenza - l'Asamhaus - e oggi aperta al pubblico. L'interno, di modeste dimensioni, ridonda di stucchi, affreschi e preziose decorazioni.

A pochi passi dalla Frauenkirche, gia vista ieri, si trova la chiesa di St. Michael (Neuhauser Str. 52), costruita a partire dal 1583 per i Gesuiti con il finanziamento del Duca Wilhelm V. L'interno a navata unica è stato realizzato, prendendo a modello la Chiesa del Gesù di Roma, chiesa madre dell'Ordine, da vari architetti, tra i quali l'olandese Friedrich Sustris, allievo di Giorgio Vasari. A sinistra dell'altare maggiore si trova il monumento funebre di Eugenio di Beauharnais, vicerè d'Italia (1805) e figliastro di Napoleone, che dopo la sconfitta di Waterloo si ritirò a vivere in Baviera. A destra si trova invece l'accesso alla cripta reale dove è sepolto re Ludwig II di Baviera

Poco più avanti si trova la Bürgersaalkirche (Neuhauser Str. 48), edificata all'inizio del '700 dall'architetto Viscardi su commissione dei Gesuiti per la locale Congregazione Mariana; la chiesa inferiore conserva il corpo del Beato Rupert Mayer - le cui accese omelie contro Hitler ed il regime nazista lo portarono all'esilio forzato presso i Benedettini dell'abbazia di Ettal (di cui apprezziamo le birre ed i liquori)

La parrocchia più antica di Monaco è St. Peter (Rindermarkt 1), popolarmente conosciuta come "Alter Peter" (vecchio Pietro), fondata nel 1158 su volere di Ottone I di Baviera. L'interno è stato rifatto nel corso del '300 e una seconda volta nel periodo barocco, quando è stato riccamente decorato dalle magiche mani di Johann Baptist Zimmermann e dei fratelli Asam. Capolavoro della chiesa è lo sfarzoso altare maggiore, ispirato a quello realizzato dal Bernini per la Basilica di S. Pietro a Roma. La corona della statua di S. Pietro è mobile: viene infatti tolta alla morte del Pontefice e ricollocata, nel corso di una solenne cerimonia, il giorno di inizio pontificato del nuovo Papa.

Vicino alla Residenz, nella Odeonsplatz, si trova la Theatinerkirche (St. Kajetan), costruita tra il 1663 e il 1688 da due architetti italiani, Agostino Barelli e Enrico Zuccalli, su commissione di Enrichetta Adelaide di Savoia. L'origine della costruzione risale ad un voto fatto dalla principessa: se avesse dato alla luce un erede, avrebbe fatto edificare una chiesa dedicata a San Gaetano, fondatore dei Teatini, confessori di corte a Torino e a Monaco. La chiesa prende a modello la romana S. Andrea della Valle, chiesa madre dell'Ordine. Nel secondo altare della navata destra riposano i corpi dei genitori di Ludwig II, il re Massimiliano II e la regina Maria di Prussia, mentre nella cripta il re Massimiliano I.

Gironzoliamo intorno alla Residenz ed è quasi ora di pranzo ed allora con un'accoppiata di tram 17 e 19 andiamo alla Lowenbrau dove ci attendono un ambiente accogliente, delle belle cameriere ed una meravigliosa Dunkel (Angiolino come al solito preferisce le bionde) il tutto con un bel piatto dei famosi "spargel" della Franconia(asparagi bianchi). Due passi per digerire ma le indicazioni del capolinea del nostro tram ci incuriosiscono: Amaliemburg. Non ci resta che verificare, ed eccoci al capolinea, scendiamo e sorpresa! Non c'è nulla da una parte bosco dall'altra parte un lungo muro di cinta che costeggia la strada ed al centro la rotatoria dove il tram inverte la corsa. Un attimo di smarrimento, poi guardandoci in giro vediamo una signora con cane che esce da una porticina nel muro, dopo un po entra un ometto in bicicletta, incuriositi, proviamo a sbirciare e scopriamo che siamo all'ingresso secondario di un grande parco. Entriamo senza indugio e girovaghiamo per laghetti, prati curatissimi, piante secolari e finalmente Amaliemburg che scopriamo essere una casetta di caccia dei reali accanto ad altre graziose piccole residenze; in lontananza scorgiamo una sagoma che ci pare di riconoscere: è Nynphenburg!.Nonostante la resistenza di Angiolino siamo riusciti a percorrere tutto il parco andata e ritorno e con il ritorno a passo svelto perchè inizia a piovere.

Nel parco del castello di Nimphenburg, nascosti da piante secolari, si trovano una serie di padiglioni, destinati ai membri della famiglia Wittelsbach, spesso come rifugio per qualche segreto incontro d'amore: il più grande e sontuoso è Amalienburg, costruito tra il 1734 e il 1739 da uno dei maggiori architetti del rococò, François Cuvilliés, per Maria Amalia, moglie del principe elettore Karl Albrecht. All'interno si ammira la Spiegelsaal ("sala degli specchi") ricoperta di preziosi stucchi d'argento. Da vedere ancora Badenburg, dove si trova la prima piscina coperta realizzata in Europa (inizio '700), Pagodenburg, creato da Joseph Effner come padiglione del te, ed infine il luogo deputato alle meditazioni personali del principe Max Emanuel, il Magdalenklause. All'interno del castello sono ospitati due musei: il Marstallmuseum che custodisce una ricca collezione di carrozze usate dalla famiglia reale per matrimoni, funerali o per semplici spostamenti in città (straordinarie quelle appartenute a Ludwig II) e il museo delle porcellane di Nymphenburg che conserva i pezzi più antichi dell'omonima fabbrica di porcellane, tuttora fiore all'occhiello del settore in Germania ed in gran parte dell'Europa centrale. Nel museo delle carrozze è custodita una collezione di 25 dipinti raffiguranti i cavalli più amati da Ludwig, come il morello "Ralph" e "Cosa rara", un cavallo a tal punto ben ammaestrato che si diceva mangiasse servito a tavola come una persona... In un elegante appartamento ricavato in un'ala del palazzo (quella a sinistra del corpo centrale) vive il Duca Franz von Bayern, attuale capo dell'ex famiglia reale bavarese.

Al riparo sul 17 il dott. riceve una telefonata dal fratello è a Monaco come autista in una gita di pensionati diretti a Berlino; ci aspetta al Deutch Museum. Un cambio di tram e ci siamo , Maurizio ci offre un bel caffè con la macchinetta espresso di bordo e ci porta a spasso per la città che ben conosce in pulmann mentre i pensionati gironzolano a piedi per il centro.Vediamo così la zona dei musei che avevamo tralasciato e dopo un'oretta ci lasciamo dandoci appuntamento per la serata. Dopo una doccetta siamo come nuovi, ci troviamo di fronte all'Augustiner, un'altro classico di Monaco famoso per la sua birra, a mio gusto servita un po troppo fredda. Un bello stinco ed un dolcetto ed è subito festa, quattro chiacchiere, quattro passi e poi fino all'Isar Tor dove il più piccolo dei Pallini prende un taxi per raggiungere il suo albergo mentre noi con la metropolitana a Karlplatz dove come al solito riusciamo a perderci. Troviamo la via del ritorno facendo qualche km in più a piedi per la gioia di Angiolino.


Quarto giorno

Lasciamo la città di prima mattina diretti a Nord verso Ratisbona. Lavori in corso ci costringono ad una deviazione, ma anche se la prendiamo larga alla fine siamo sulla retta via. Prima tappa all'abbazia di Weltemburg in un posto incantevole sulle sponde del Danubio. C'è un bel parcheggio a pagamento 2.50 euro al giorno, ottimo anche come sosta per i camper, poi con una stradina che costeggia il fiume si arriva in cinque minuti al complesso monastico che oltre ad una magnifica chiesetta decorata dai Fratelli Asam ospita anche una famosa birreria che contende alla Wheinenstephen di Monaco(Freising) il primato di birreria in attività più vecchia del mondo. Rekord a parte il posto è bellissimo, sono possibili anche gite in battello sul fiume, ed inoltre la Barockdunkel che beviamo accompagnata da due weisswurst non è da meno.
Oggi è una magnifica giornata, e sotto un bel sole proseguiamo per Regensburg, dove parcheggiamo sotto il teatro ed affrontiamo la città a piedi.

L'origine di Regensburg risale al 179 d.C., anno in cui, su comando dell'imperatore Marco Aurelio, venne fondato l'accampamento fortificato di Castra Regina di fronte alla confluenza del fiume Regen con il Danubio. Nel corso dei secoli molti sono gli eventi che hanno caratterizzato la storia della città: all'inizio del sesto secolo diventa prima capitale della Baviera, tra il XII e il XIII secolo raggiunge il culmine della sua ricchezza politica e commerciale, anche in virtù del titolo di "libera città imperiale" di cui venne insignita nel 1245. Verso la fine del 1300 le rotte commerciali si spostano gradualmente verso Augsburg, Norimberga e Vienna e la città perde la sua posizione di supremazia. Nel 1748 il principe Alexander Ferdinand von Thurn und Taxis viene nominato dall'imperatore Francesco I commissario principale della città e rappresentante nella Dieta. Nell'occasione sposta la sua residenza da Francoforte a Regensburg. La celebre famiglia aristocratica, discendente dai Tassi di Bergamo e probabilmente dai Della Torre di Milano, ha avuto sin dalla fine del '400 l'incarico esclusivo di organizzare il servizio postale dell'Impero. Perse questo monopolio nell'Ottocento ma fu riccamente ricompensata, dandole così anche modo di ampliare l'antico complesso conventuale di St. Emmeram, residenza ufficiale della famiglia dal 1812 e che oggi è in parte un museo. Va ricordato che nel 1858 il principe Maximilian von Thurn und Taxis sposò a Possenhofen (lago di Starnberg) la duchessa Helene di Baviera, detta Nené e sorella dell'imperatrice Sissi. L'edificio più importante e maestoso della città è però il Duomo di St. Peter, la cui costruzione iniziò nel 1254 (anche se già nel 788 è documentata la presenza di una chiesa dedicata al Santo) per concludersi alla fine del '500. Da notare le due alte torri gemelle e le vetrate che abbracciano un periodo che va dall'XI al XX secolo. Meritano una particolare menzione i Domspatzen, i fanciulli del coro dei "passerotti del Duomo", famosi in tutta la Germania per la loro bravura e disciplina, che per oltre vent'anni sono stati diretti da mons. Georg Ratzinger, fratello di Papa Benedetto XVI. Altri edifici religiosi da vedere sono la chiesa di St. Ulrich, la barocca St. Joseph costruita per i Carmelitani nella metà del '600 e per finire la chiesa "Zur Alten Kapelle" che alterna un esterno semplice e severo nelle linee ad un interno riccamente decorato secondo i dettami del rococò. Interessante costruzione è lo Steinerne Brücke ("ponte di pietra"), costruito tra il 1135 e il 1146 e ritenuto dai superstiziosi un'opera del diavolo che si dice abbia aiutato il costruttore del ponte in cambio delle prime tre anime che lo avessero attraversato ma egli lo ingannò facendo passare un cane, una lepre ed una gallina. All'inizio del ponte si trova la famosa Wurstküche, un antico locale dove vengono cotte alla griglia le salsicce di maiale mentre il fumo sale per la cappa del camino inondando la zona circostante di un aroma saporito. Tra le 20 torri la più alta nonchè uno dei simboli cittadini è la Goldene Turm ("torre dorata") che con i suoi nove piani raggiunge i 50 metri di altezza.

Facciamo tutto in un'oretta, il dott vorrebbe anche farsi un wurstellino all'Historische WurstKuche all'inizio del famoso ponte sul Danubio, ma la Behringer ci aspetta per cui eccoci nuovamente in marcia verso Nord fino al paesello di Vohenstrauss, la birreria è nel centro del paese, da notizie trovate in rete pare sia fallita per problemi di liquidità, comunque il locale lo troviamo aperto, ed è uno spettacolo almeno per noi attorno ai 50. Sembra di entrare nei locali dei combattenti di vecchia memoria, tavoli in legno, sedie in legno anni50 con lo schienale ricurvo e la porticina che dal bar porta direttamente nel tinello del proprietario. Ci sediamo, ad un'altro tavolo ci sono due muratori in canottiera, ed un signore che nella penombra legge il giornale. Senza premura il mastro birraio(avevo visto la foto in rete) che beveva con i muratori viene da noi, prende le ordinazioni, va al banco e riempie due krug di ceramica muniti di coperchio con due bottigliette di Weisse, raccogliendo con cura i lieviti sul fondo. Forse non tutti sanno che la birra di grano si beve solo in bottiglia(da noi si trova anche alla spina) perchè essendo una birra non filtrata ricca di lieviti, ha parte della fermentazione che avviene in bottiglia. Comunque fallimento o no abbiamo bevuto una birra magnifica, con sentori di banana e vaniglia e con profumi coinvolgenti anche l'olfatto. Dopo questa bella esperienza che ha convinto anche lo scettico Angiolino andiamo dritti alla meta l'Oberpfaltz Hotel di Windischeschenbach per una serata "zoigl" L'hotel è carino, il prezzo ragionevole, ci fermiamo per la cena per pasteggiare con la birra casalinga: ci portano un piattone di carne alla brace con verdure di cui non riusciamo a vedere la fine (buonissimo) e ci beviamo due zoigl che hanno un prezzo molto basso 1.40 Euro la Seidla(1/2 litro).Facciamo il giro del paese per digerire anche se fa frescolino.


Quinto giorno

Sveglia di buona ora e colazione ricca in albergo, quindi via verso casa con prima destinazione Altotting un famoso santuario mariano della Baviera. Scegliamo di percorrere solo strade secondarie ed andiamo su e giù per colline in un bell'ambiente bucolico. Arriviamo a destinazione attorno all'ora di pranzo, e come prima iniziativa ci sediamo a tavola in compagnia del solito maiale e della solita birra.

Altötting è un paesone a meno di 100 a est di Monaco ed è considerato il cuore religioso della Baviera ed è il luogo di pellegrinaggio più famoso della Germania cattolica: il motivo di tanto interesse è da attribuire alla presenza della statua della "Madonna nera" venerata nel piccolo santuario della Gnadenkapelle che si trova in mezzo alla Kapellplatz. La statua, in legno di tiglio, è così chiamata perchè annerita dal tempo e dal fumo delle candele. Originariamente questo santuario a pianta ottagonale era una cappella (edificata intorno all'anno 700) che la leggenda vuole ospitasse il fonte battesimale usato dal vescovo Rupertus von Salzburg per battezzare il primo duca bavarese di fede cattolica. Intorno al 1330 arrivò in città una statua raffigurante la "Madonna col bambino" che venne subito posta in questa cappella; nel 1489 ci furono due apparizioni della Madonna. Nel 1670 l'altare dove è tuttora custodita la statua venne arricchito di preziose decorazioni d'argento mentre più di duemila ex-voto sono visibili sia dentro il santuario che nel porticato esterno.All'interno, di fronte alla statua della Madonna, si trovano, custoditi in preziose urne d'argento, i cuori di tutti i re di Baviera tra i quali quello di Ludwig II e di altri importanti esponenti della famiglia Wittelsbach.

Con lo stomaco pieno visitiamo il Santuario, piccolino, toccando con mano la devozione dei Bavaresi, quindi si torna verso casa seguendo la direzione del Chiemsee "il mare della Baviera", siamo un po in ritardo ed il lago lo lasciamo sulla destra proseguendo verso Traunstein e quindi Altenmarkt dove in un altura vediamo un chiesone in lontananza. Non ci facciamo pregare due volte ed eccoci al Monastero Agostiniano di Baumburg con annessa PrivatBrauerei dove perdiamo una cassa di Helles fresche di fabbrica. Dalla scarpata di accesso preleviamo anche due strane piantine simil acero che ci proponiamo di piantare nelle nostre tenute piemontesi.Nel nostro tragitto verso cas eccoci nella zona dei laghi, Siamo sul Tegersee, una bella strada costeggia il lago, inizia a piovere ed è quasi ora di cena; ildott consulta il grande libro e decide: ci fermiamo alla Tegernseer Bräustüberl. Detto fatto attraversiamo un lungo lago deserto e ci ritoviamo in un locale pienissimo. tipo Hofbrauhause di Monaco, sembra che tutto il paese si sia dato appuntamento qui. Ci sediamo ad un tavolone e ordiniamo un bello stinco, insalata di patate ed una bella birra. Arriva tutto velocemente e noi non siamo da meno. Usciamo dopo un'oretta con il tempo migliorato ed un piglio battagliero. Ci infiliamo su per stradine di montagna e passi alpini finno ad arrivare quasi al confine con l'Austria a Mittenwald,un paese carino, siamo quasi fuori tempo massimo ma troviamo alloggio alla Pension Bavaria dove siamo gli unici ospiti in un ambiente carino. Finiamo la serata in paese all'Alpenrose bevendo una buona birra accompagnata da un Apfelstrudel gigante e da musica popolare tedesca. Ci facciamo quindi una bella dormita nel silenzio della montagna.


Sesto giorno

Una bella ed elegante signora ci prepara la colazione, paghiamo il conto,60 Euro e ci fermiamo dopo 200 m al Getranke Markt della Mittenwaldner Brauerei, dove facciamo incetta di birre e liquori. Carichi come asini ci avviamo verso casa, cercando di evitare il Brennero autostradale ci infiliamo in una allungatoia strettina, che ci porta a spasso per i monti del Tirolo fino ad arrivare finalmente sulla statale per il Brennero. Ultima sosta in un negozio per comperare la zuppa di zucca per i Semini, patate austriache e pane nero e poco dopo siamo al passo del Brennero. Riprendiamo l'autostrada e all'ora di pranzo usciamo al casello di San Michele Mezzacorona seguendo la statale verso sud troviamo il Ristorante MonteReale dove pranziamo benissimo con Spatzle e Carne Salada. Quindi di corsa verso casa perchè il dott deve fare la notte.